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Perchè andare a Ghadames?

La perla del deserto

Ghadamès, da lontano, vi apparirà veramente come in un miraggio, una macchia di palme verdi stagliata all'orizzonte!

La perla del deserto: qui il tempo sembra avere ritardato la sua corsa senza fine e tutta la vita della città è rallentata e segue i ritmi lenti del deserto. Anche i suoi abitanti sembrano appartenere ad un mondo diverso da quello che ci si è lasciato alle spalle: berberi, touareg e arabi vivono pacificamente in questo luogo che è stato da sempre uno dei nodi carovanieri più importanti ai confini con la Tunisia e l'Algeria. 

Ghadames

Ghadames

Denominata  “la perla del deserto” è uno dei luoghi posti sotto la protezione dell’Unesco. Situata sul triplice confine tra Algeria, Libia e Tunisia è la porta verso il grande sud desertico. Oasi unica per la sua architettura, è un luogo magico dove vale la pena passeggiare tra i cunicoli oscuri della città vecchia. Le sue strade infatti, sono state costruite in modo che nella città ci sia una temperatura costante tutto l’anno, permettendo ai cittadini di difendersi in particolare dalle temperature infernali dei mesi estivi. Le stesse stradine hanno un andamento a zig zag per fermare la sabbia e ogni tanto vengono illuminate da piccole torrette che oltre a far penetrare la luce del sole hanno la funzione di camini per far salire l’aria calda.

Anche le case sono molto particolari: costruite ricalcando la stessa pianta, sono a tre piani, di cui il primo adibito a cantina, il secondo ospita la stanza principale e il terzo le cucine e le famose terrazze che formano la città delle donne; tutte comunicanti tra loro permettevano al gentil sesso di recarsi di casa in casa senza mai scendere nei vicoli bui riservati agli uomini.

Al loro interno le dimore danno l’idea di vere e proprie case delle bambole: i muri sono bianchi ed è compito della futura sposa decorare a suo gusto le pareti con simboli geometrici tipici dell’arte berbera.

Piazzette coperte spezzano l’andamento delle tradine, sulle cui pareti si trovano sedili che ospitavano le assemblee degli anziani così come i giochi dei bambini.

Conosciuta con il nome di Cydamus in epoca romana, faceva parte del Limes Tripolitanus, ma la leggenda e un graffito nell’immenso cimitero fuori dalle mura della città, raccontano la sua storia ben più antica.

I giardini tutt’ora lavorati, nonostante la città vecchia sia stata abbandonata in favore di quella nuova costruita dal governo libico adiacente, sono ancora oggi un’ isola di ombra e tranquillità alle soglie del deserto. Il fascino è sicuramente irresistibile ancor più se si pranza in una di queste case, avendo l’opportunità di vivere per alcuni momenti, questa incredibile atmosfera che circonda l’oasi.

Tripoli

La capitale del Paese che offre al visitatore non solo la Medina, il cuore antico della città, con la sua vivacità, i colori dei suoi souk, le sue antiche moschee e l'unico monumento di epoca romana, l'arco di Marco Aurelio, ma una città ricca di architettura coloniale italiana. Imperdibile il Museo Nazionale con la raccolta preziosa di reperti che provengono da tutti gli straordinari siti e che raccontano la Libia dal periodo preistorico ai giorni nostri.

Tripoli Libia
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